Allergia primaverile agli occhi? Ecco una soluzione

Allergia

Primavera significa risveglio della natura, alberi in fiore, i frutti più saporiti dell’anno… i pollini… le allergie…

D’accordo, per qualcuno la primavera può essere un problema. Nulla che non possa essere risolto, ovviamente, ed è proprio quello di cui vogliamo parlare in questo articolo. Il sito OftalmologiaOnline, descrive alcune delle allergie e infiammazioni agli occhi più comuni, inclusa la congiuntivite, soprattutto nel periodo primaverile.

Essendo allergie e infiammazioni delle malattie non infettive, l’unico modo per provare sollievo, nonché l’unica terapia possibile, è quella di trovare qualcosa che possa alleviare i sintomi.

La cosa migliore da fare, quindi, è adoperare del collirio per calmare le infiammazioni e le reazioni allergiche.

A questo punto la domanda è: qual è il collirio giusto da usare? Del resto allergia e infiammazione sono due cose diverse. Tuttavia, se si sceglie di usare un collirio decongestionante, la soluzione potrebbe andar bene per entrambi i casi.

Prendiamo ad esempio uno dei colliri più popolari presso le farmacie italiane: Imidazyl. La sua funzione, infatti, è proprio quella di diminuire l’arrossamento degli occhi e la relativa sensazione di bruciore. Non solo, Imidazyl è anche in grado di dare alleviare altri sintomi tipici della congiuntivite o delle allergie primaverili, quali l’eccessiva lacrimazione e la fotofobia (fastidio che si avverte alla vista della luce).

Sfortunatamente, ci sono alcune controindicazioni che è bene tenere presenti nella scelta di questo o di un altro prodotto equivalente: Imidazyl è infatti sconsigliato a chi soffre di malattie gravi alla vista quali glaucomi o altri disturbi gravi. È bene non somministrarlo a bambini sotto i dodici anni.

Inoltre, ne dovrebbero fare a meno coloro i quali soffrono di ipertensione, ipertiroidismo, diabete o disturbi cardiaci e quelli che assumono antidepressivi. Una dose eccessiva può portare sonnolenza, mal di testa e aumento della pressione arteriosa.

Dunque collirio sì, ma con cautela!

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